lunedì 11 giugno 2012

WHO'LL STOP THE RAIN?... MA QUESTO E' SOLO UN SOGNO?.... BRUCE SPRINGSTEEN DAL VIVO A FIRENZE- Domenica 10 giugno 2012

“Who'll stop the rain?”... Chi fermerà la pioggia?...Non ci può essere titolo migliore probabilmente per sintetizzare il concerto di Bruce Springteen a Firenze del 10 giugno 2012. “Who'll stop the rain” è anche la bella cover dei Creedence Clearwater Revival che Bruce ha dedicato ai suoi 45.000 fan alla conclusione di un concerto della durata di 3 ore e 40, sotto una pioggia che invece non accennava ad arrestarsi, iniziata lievemente a partire dal terzo brano in scaletta e continuata in modo crescente per tutto il concerto fino ad un semi diluvio universale verso la conclusione. Che dire del concerto?...Mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato (tranne 4 o 5 brani). Ma andiuamo con ordine, io amo la musica di Bruce Springsteen, per me è uno dei più grandi musicisti rock di sempre e credo che alcuni suoi album siano dei capolavori inimitabili: "Born to run"-1975 e "Darkness on the edge of town"-1978 sono tra le sue cose più blle, ma anche altri album sono eccellenti, come "The river"-1981, "Nebraska"-1982, "The rising"-2001 o l'ultimo "Wrecking Ball"-2012). Altri album sono più ostici ma comunque di valore ("The ghost of Tom Joad"- 1995, "Devils and dust"-2005), ma non per questo tutto ciò che Bruce tocca si trasforma in oro, e infatti alcuni album (pochi a dire il vero) non mi hanno mai convinto del tutto ("Born in the USA-1984 e i bruttini "Tunnel of love"-1987 e "Magic"-2008; aggiungerei anche "Human Touch"-1992 e "Lucky Town"-1992 tra i suoi album meno riusciti, che però contenevano alcuni brani molto belli). L'ultimo album, come già detto, è molto bello, socialmente impegnato, con un Bruce che torna a parlare degli oppressi e della povera gente, affronta temi scottanti e tira fuori la sua “palla demolitrice” da gettare contro il male e contro le guerre di questo mondo. Così, dato che questo ultimo album era davvero eccellente pensavo di trovarmi davanti ad un concerto diverso da quello che è stato, invece Bruce per la maggior parte ha voluto far divertire e ballare i suoi 45.000 fans, lasciando uno spazio molto piccolo per i brani più riflessivi, intensi e profondi. Così molti suoi capolavori sono stati tenuti fuori scaletta (e questo mi è dispiaciuto molto sinceramente). Sinceramente me ne frego dei migliaia di critici e di fans di Bruce Springsteen che partono cercando di essere oggettivi e di vedere le imperfezioni del concerto e poi finiscono comunque per dire che Springsteen è comunque il più grande performer del mondo e solo lui riesce a coinvolgere il pubblico come nessun'altro sa fare. A me questo concerto mi ha coinvolto (e molto) solo in alcuni brani, il resto non mi ha dato particolari emozioni e sul palco ci poteva anche essere uno dei qualsiasi cantanti da pub del sabato sera, perchè alla maggior parte dei brani mancava intensità e vera partecipazione da parte di uno Springsteen che sembrava più che altro seguire un canovaccio prestabilito di movimenti e saltelli e gesti fatti apposta per incitare la folla. Io ho visto uno Springsteen che in alcuni momenti mi è sembrato davvero il "più grande performer di tutti i tempi", ma che in molti altri mi è sembrato solo distaccato da quello che cantava e che era lì solo perchè doveva esserci, ma se era per lui sarebbe restato più volentieri su una poltrona davanti ad un bel fuoco. Il concerto parte con “Badlands” (uno dei suoi capalavori, ma rifatta in una versione un pò stanca ), si continua con “No surrender” (altro bel brano di Bruce, ma anche questa versione non mi ha entusiasmato). Poi con “We take care of our own” (presa dall'ultimo splendido album “Wrecking Ball”) Bruce tira fuori tutta la sua enorme grinta; il brano è potentissimo e io mi dico “cazzo quest'uomo è davvero fenomenale, il concerto è partito, sono davvero di fronte al più grande concerto rock del mondo!”...L'idea mi resta in testa anche con la bellissima versione di “Wrecking Ball”, brano portante e fortissimo dell'ultimo album. La successiva canzone è sempre una bella ventata di aria fresca presa, grande versione di “Death to my hometown” (sempre dall'ultimo cd). Poi il concerto prosegue positivamente (ma senza entusiasmarmi) con “My city of ruins” (dal bell'album “The rising” del 2001). Poi arriva un altro bellissimo momento, con una versione da brivido di un altro brano dell'ultimo album: “Jack of all trades”. Poi ecco “Prove it all night” (uno dei suoi brani migliori di sempre, ma rifatta in modo non molto convincente), e poi la troppo leggerina e ballabile “Darlington county” (da “Born in the USA), segue una versione leggera e ballabile di “Burnin Love” di Elvis Presley, e poi un'altra canzone (tratta dal suo repertorio più leggero) “Working on a highway” (sempre dal milionario "Born in the USA"). Proprio mentre sto per perdere fiducia nel boss, arriva però una bella versione di un altro brano dell'ultimo cd, “Shackled and drawn” e poi ecco la divertente “Waitin on a sunny day” (dal bell'album “The rising” del 2001), brano però troppo leggerino per i miei gusti. Subito dopo arriva una buona versione (ma davvero non eccelsa e non paragonabile all'originale) di uno dei suoi brani migliori, “The river”. Segue “The rising” (bel brano dell'album del 2001), in una versione che però non mi ha convinto del tutto, e poi c'è il capolavoro assoluto della serata, dove Bruce tira fuori davvero tutto il suo cuore: “Backstreets” (tratta dal capolavoro del 1975 “Born to Run”) è davvero straordinaria, versione potente, cantata in modo impressionate. La successiva è “Land of hope and dreams”, altro bel brano dell'ultimo album (ma rifatta in modo un pò stanco). Poi arriva “Rocky ground” (buona versione ma quella sull'ultimo cd è molto migliore). Infine il punto peggiore del concerto: “Born in the USA” è rifatta in modo troppo commerciale e con più sintetizzatori (se è possibile) di quella incisa in studio nel 1984. Qui proprio non ci siamo Bruce! Segue “Born to run” (uno dei suoi migliori in assoluto, ma rifatta senza molta convinzione). Poi ecco le ballabilissime “Hungry heart” e “Dancing in the dark”, troppo leggerine e rifatte in modo standard, e infine una bella versione di “Tenth Avenue Freeze-Out”. Infine una versione di “Twist and Shout” dei Beatles, anche questo non molto convincente. Bello invece il finale con “Who'll stop the rain” dei Creedence, fatta appunto sotto una pioggia torrenziale. Il concerto è stato nel complesso positivo, con alcuni momenti altissimi (da capogiro a dire il vero) ma con anche altri momenti (troppi) a mio parere “esageratamente leggerini” (anche se divertenti)... Ma perchè non fare quel gran capolavoro di “Jungleland” al posto della pur buona “Workin on a highway”?....Perchè non fare un'altro capolavoro come “Darkness on the edge ot town” al posto della carina (ma niente di più) “Waiting on a sunny day”?...Perchè non fare un pezzo da brividi come “Something in the night” al posto della pur valida “Darlington county”?...Perchè non fare “Thunder road” al posto della comunque apprezzabile “Dancing in the dark”?... Un concerto piacevole, questo si, ma che (visto che era Springsteen a cantare e suonare) poteva essere molto di più.